







direttore
organizzativo
"Ogni giorno creavamo immagini, spingevo gli attori a fare poesia col proprio corpo,
collegando azioni a testi che poi avremmo elaborato. Insegnavo loro a non descrivere, ma a svelare.
Ci siamo allenati ad improvvisare. Improvvisare significa, per noi, imparare a stare in scena in modo sereno,
seguendo regole che riguardano l’uso dello spazio scenico (contrarlo, espanderlo, equilibrarlo e squilibrarlo)
e i rapporti tra gli attori (imitazione, opposizione, creazione di cori, osservarsi, creare equilibri tra testi ed azioni).
Ho allenato gli attori a liberarsi di me, del regista e del maestro."